sabato 8 aprile 2017

Capsulite adesiva o spalla congelata


La capsulite adesiva, detta volgarmente "spalla congelata" è una patologia infiammatoria della capsula che ricopre l'articolazione scapolo-omerale che determina una sintomatologia dolorosa associata a rigidità articolare e limitazione dell'articolarità attiva e passiva. Costituiscono fattori di rischio il sesso femminile, l'utilizzo prolungato di alcuni farmaci e alcune malattie metaboliche. Per la diagnosi è necessaria la visita dello specialista Ortopedico o Fisiatra, il quale saprà guidarvi al trattamento più opportuno, che può includere: farmaci anti-infiammatori, fisioterapia, applicazione di calore, iniezioni locali di corticosterodi e terapie fisiche. Solo il 10% dei casi non risponde alla terapia conservativa ed è necessario ricorrere all'intervento chirurgico.
Infografica sulla spalla congelata o capsulite adesiva

martedì 7 marzo 2017

Ecco cos'è la fascite plantare

Cos'è la fascite plantare

La fascite plantare è un disordine del punto di inserzione del legamento sull'osso, caratterizzata da microlesioni, rottura del collagene e cicatrici e dalla presenza di un'infiammazione. La fascia plantare è una sottile legamento che collega il tallone verso la parte anteriore del piede e supporta e aiuta nella camminata.

Fascite plantare è una delle lamentele più comuni trattate dagli ortopedici o fisiatri. Durante tutto l'arco della vita, la fascia plantare subisce numerose sollecitazioni. I legamenti che la compongono agiscono come ammortizzatori, sostenendo l'arco del piede, troppa pressione però può causarne la rottura. La fascia plantare si può infiammare, e l'infiammazione provoca dolore al tallone e rigidità.

Sintomi della fascite plantare

I sintomi più riscontrati sono dolore e rigidità nella parte inferiore del tallone, ma può anche essere presente dolore nella parte centrale del piede. Solitamente questa patologia colpisce solo uno dei piedi. Quando la fascite plantare si manifesta, il dolore è tipicamente acuto e di solito unilaterale oppure può manifestarsi come un bruciore nella parte inferiore del piede che si estende verso l'esterno dal tallone.

Il dolore è spesso maggiore la mattina, appena si scende dal letto, oppure dopo momenti di inattività come stare seduti o sdraiati per un po' di tempo.
Gesti come salire le scale possono diventare molto difficoltosi.

Generalmente il dolore non viene percepito durante l'attività ma, al termine di sollecitazioni prolungate può divampare  e acutizzarsi.
Se nel corso della fascite plantare la fascia plantare continua ad essere stressata, questa può rompersi. Tipici segni e sintomi della rottura della fascia plantare includono un clic o un rumore di schiocco, un significativo gonfiore e dolore acuto nella pianta del piede. 

In ogni momento, tra il 4% e il 7% della popolazione presenta un dolore al tallone, e circa l'80% di questi casi sono dovuti alla fascite plantare. Circa il 10% delle persone contraggono la malattia durante la loro vita.  
Le persone più soggette sono quelle obese o in sovrappeso che è una caratteristica presente nel 70% dei casi . Ciò è dovuto alla maggiore pressione sui legamenti della fascia plantare, i rischi aumentano ancora in caso di improvviso aumento di peso, infatti le donne in gravidanza spesso sperimentano attacchi di fascite plantare, in particolare durante la gravidanza tardiva.

I corridori che percorrono lunghe distanze sono più a rischio, ma anche le persone che svolgono un lavoro molto attivo che prevede di rimanere in piedi per lungo tempo, come ad esempio un operaio o un cameriere di un ristorante. L'età è anch'essa un fattore incidente, persone attive di età compresa tra 40 e 70 sono a più alto rischio di sviluppare la fascite plantare. Statisticamente è anche leggermente più comune nelle donne rispetto agli uomini.

Problemi ai piedi, come i così detti piedi piatti, possono favorirne lo sviluppo. Indossare scarpe inadatte è anche questa una causa scatenante. Il dolore, inoltre, può essere aggravato da un tendine di Achille rigido.  

Sebbene gli speroni calcaneari siano spesso diagnosticati, non è chiaro se essi rivestono un ruolo nel causare la patologia.  


Come viene diagnosticata una fascite plantare

La fascite plantare è di solito diagnosticata da un medico dopo avere valutato l'anamnesi della persona, i fattori di rischio, e l'esame clinico. 
Il medico eseguirà un esame fisico per verificare la presenza limitata flessibilità nel piede e la posizione esatta del dolore per assicurarsi che non è il risultato di un problema diverso. Il medico può chiedere di flettere il piede mentre spinge sulla fascia plantare, inoltre, controllerà la presenza di arrossamento o gonfiore.

Il medico valuterà la forza dei muscoli e la salute dei nervi controllando:

riflessi
tono muscolare
senso del tatto e della vista
coordinazione
equilibrio


Generalmente, quando la diagnosi non è evidente, un esame radiografico o una risonanza magnetica del piede sono le modalità consigliate per valutare, eventualmente, altre cause di dolore al tallone, come le fratture da stress o la presenza di uno sperone osseo. 


Cure e trattamenti

La maggior parte dei casi di fascite plantare si risolvono con il tempo e con metodi terapeutici conservativi. Inizialmente si cerca di ridurre l'infiammazione nella fascia plantare, ma questo non risolve i danni sottostanti al legamento

L'approccio conservativo iniziale prevede l'applicazione di ghiaccio per 15 a 20 minuti, tre o quattro volte al giorno per ridurre il gonfiore, riposo, esercizi di stretching e riduzione di peso per le persone in sovrappeso. Plantari speciali per le scarpe possono contribuire ad alleviare alcuni dolori distribuendo la pressione, e possono prevenire ulteriori danni alla fascia plantare, in concomitanza con esercizi di stretching si può contribuire ad alleviare il dolore.

Per ridurre l'infiammazione è consigliato applicare farmaci antiinfiammatori non steroidei come l'ibuprofene che spesso riducono efficacemente l'infiammazione del legamento.



Se i trattamenti con ghiaccio e antiinfiammatori non alleviano il dolore, il medico può valutare il trattamento della zone tramite un iniezione di un corticosteroide direttamente nella sezione danneggiata del legamento utilizzando un dispositivo ad ultrasuoni per aiutare a determinare il posto migliore per l'iniezione. La terapia fisica è una parte importante del trattamento per la fascite plantare e aiutare allungare la fascia plantare e tendini di Achille. Un fisioterapista vi mostrerà gli esercizi atti a rafforzare i muscoli delle gambe inferiori, contribuendo a stabilizzare la camminata e ridurre il carico di lavoro sulla fascia plantare. Se il dolore continua e altri metodi non funzionano, il fisiatra opterà per una terapia basata su onde d'urto. In questa terapia, le onde sonore bombardano il tallone per stimolare la guarigione all'interno del legamento. In caso in cui la patologia è molto grave sarà necessario un intervento chirurgico.

Complicazioni

Se si ignora la patologia, è possibile sviluppare dolore cronico al tallone, questo può causare cambiamenti nel modo di camminare e provocare lesioni a:

gambe
ginocchia
fianchi
schiena 

Tempi di recupero

La maggior parte delle persone non hanno bisogno un intervento chirurgico per alleviare il dolore da fascite plantare,, la loro condizione migliora semplicemente con la terapia fisica, con trattamenti a casa, e trattamenti medici. Tuttavia, possono essere necessari diversi mesi e fino a due anni nei casi peggiori per risolvere il problema.


lunedì 6 marzo 2017

Terapia onde d'urto

LE onde d'urto, una recente e innovativa cura


Da pochi anni ha preso piede l'utilizzo di questa nuova tipologia di terapia a onde d'urto che prevede, come si può intuire dal nome, l'utilizzo di onde molto particolari.

Stiamo parlando delle onde d'urto, che sono onde di natura acustica, particolareggiate da una forma d'onda con caratteristiche molto interessanti.
Il fronte d'onda di salita è molto veloce e rapido, è essenzialmente un picco in grado di trasportare una grande quantità di energia in un tempo molto ridotto.
Anche il fronte di discesa, nonostante sia più lento di quello di salita, è comunque molto veloce.

Questa forma d'onda è rappresentata da un'impulso o spike, applicandola su predeterminate parti del corpo è possibile ottenere svariati effetti.

La terapia a onde d'urto fu inizialmente utilizzata in sostituzione alla chirurgia per rimuovere i calcoli renali. Il vantaggio di questa terapia è che senza essere invasiva, permette di sgretolare i calcoli in parti più piccole che successivamente vengono espulse dal corpo.

Un ulteriore sviluppo si è avuto osservando come reagivano in alcuni punti del corpo, i pazienti trattati con questa terapia a onde d'urto.
Dall'osservazione si è notato come le onde favorissero la saldatura delle ossa nei casi di fratture e fossero utili anche nella risoluzione di patologie ai tendini come la fascite plantare o altre problematiche come gli speroni calcaneari.

Tra in vantaggi si annovera il fatto che sono poco invasive, che il trattamento può essere eseguito in completa tranquillità nello studio medico dello specialista, che gli effetti collaterali, almeno quelli conosciuti sono veramente ridotti e quasi sempre di lieve entità, infatti quando vengono riscontrati, nella maggioranza dei casi si risolvono da soli nel breve termine o non comportano nessun tipo di gravità.

Nella maggioranza dei casi le onde d'urto si rivelano praticamente indolori o al limite danno un lieve fastidio, comunque molto sopportabile. In altri casi e in particolare dipende dalla zona su cui vengono utilizzate, possono essere particolarmente dolorose, ma se si prevede l'utilizzo delle onde d'urto su parti del corpo sensibili, si potrà ricorrere a una lieve anestesia per eliminare il dolore.

Gli effetti delle onde d'urto possono anche essere immediati dopo il trattamento e dare sollievo dal dolore, ma spesso necessiteranno di almeno un paio di settimane o più tempo prima di dare i loro frutti.

C'è da ricordare, però, che le uniche tipologie di persone abilitate all'utilizzo delle onde sono i fisiatri o gli ortopedici, è quindi consigliabile rivolgersi a loro per una terapie che solitamente si compone di tre o quattro brevi cicli intervallati da una settimana di distanza ciascuno


domenica 5 marzo 2017

Forum fascite plantare

Ho parlato recentemente della fascite plantare e di come questo sia un disturbo molto comune per gli atleti e in particolar modo per i podisti che percorrono lunghe distanze a piedi.

Cercando in internet minuziosamente, ho trovato un forum sulla corsa molto interessante dove si parla in modo esaustivo della fascite plantare e di come essa possa essere combattuta.

Leggendo mi sono imbattuto in numerosi consigli utili per la guarigione, ovviamente è vivamente consigliato prima di tutto la visita e la diagnosi da parte di un medico specialista che possa fare sia una diagnosi accurata, che valutare la gravità della patologia e infine verificare che non ci sono altre cause incedenti da fronteggiare.

Nel forum come detto sono presenti alcuni consigli e soprattutto dei semplice esercizi che saranno utilissimi da abbinare con una terapia medica mirata alla guarigione nel più breve tempo possibile.

Qui troverete la discussione, spero possa essere di aiuto.
https://www.runningforum.it/viewtopic.php?f=29&t=49462


sabato 25 febbraio 2017

La fascite plantare


La fascite plantate provoca molto dolore alla pianta del piede, questo tipo di dolore solitamente è maggiore la mattina appena ci si alza, questo perché la fascia infiammata durante la notte si accorcia rilassandosi. Al risveglio la fascia è quindi contratta e nel momento in cui appoggiamo il piede per la prima volta subisce un'estensione e questo causa dolore. Più si cammina e più questa fascia torna ad allungarsi, per questo si ha una riduzione del dolore più passa il tempo.

La fascia plantare collega il tallone con le dita del piede e la sua funzione è fondamentale nella in movimenti basilari come la deambulazione o la corsa perché permette di sorreggere il peso del corpo durante il movimento e trasmettere la spinta dalle gambe ai piedi,
Generalmente la fascite colpisce un singolo piede ma non e detto che vada a interessare entrambi.

Come detto la fascite plantare è un'infiammazione che provoca dolore alla pianta del piede. Quest'infiammazione avviene a causa delle continue sollecitazioni alla fascia che, più sono forti e più finiscono per sfibrare i tendini di cui è composta e rompere i legamenti.

La caratteristica tipica di questa patologia è il dolore al tallone al momento del risveglio, ma questo dolore può mostrarsi anche durante lunghe sessioni di attività fisica o la sera tardi dopo aver affaticato di molto la zona. Se si continua a applicare sollecitazioni alla zone, la fascia può anche rompersi; il sintomo tipico in questi casi è il rumore tipo schioppo seguito immediatamente da un dolore molto acuto e intenso che impedisce di continuare qualsiasi tipo di attività.

Le cause principali della fascite plantare sono, viste le premesse, sollecitazioni continue e troppo intense sulla zona, detto questo si può capire che le persone maggiormente colpite sono gli sportivi che praticano sport come la corsa, in particolare la versione podistica che prevede lunghe distanze percorse, i calciatori, sport che prevedono molti salti e balli come danza classica.
Alto fattore determinante è il peso, infatti buona parte dei soggetti colpiti sono spesso in sovrappeso o obesi, infatti in questa situazione, il piede è costretto a carichi molto più elevati.
Altro rischio che aumenta l'incidenza e riguarda il peso corporeo è l'aumento veloce della massa grassa, in questo caso le fasce non sono strutturalmente adatte e non non hanno il tempo di adeguarsi alle nuove condizioni; anche per questo capitano frequentemente casi in donne in gravidanza, soprattutto nei casi un cui le gravidanze sono molto lunghe.
Anche lavori molto attivi o che prevedono di stare lunghi periodi in piedi possono portare a questa patologia.

E' importante anche eseguire l'attività fisica utilizzando delle calzature adeguate che possano sostenere bene il piede e che non siano ne troppo strette ne troppo larghe e soprattutto non utilizzare scarpe usurate perché perdono le loro caratteristiche principali e possono anche portare ad adottare posizioni del piede sbagliate.

Altre cause possono essere ad esempio patologie come il piede piatto, l'età, infatti anche questo fattore porta ad un incidenza maggiore e statisticamente sono le donne le più colpite.

La fascite se non curata può portare anche alla lenta formazione di uno sperone calcaneare , causato dall'accumulo di calcio sotto il tallone e che diventa particolarmente importante quando c'è un infiammazione nella zona interessata dallo sperone.

La diagnosi avviene da specialisti come fisiatri e generalmente avviene tramite domande al paziente, tramite la palpazione per valutare l'estensione del problema e se è presente del gonfiore.
Successivamente per escludere altre cause potranno essere fatti degli esami imaging come radiografia o tac.
La diagnostica per immagini non è routinamente necessaria, dato che è costosa e in genere non cambia la gestione della fascite plantare. Quando la diagnosi non è clinicamente evidente, un esame radiografico del piede è la modalità di imaging consigliata per valutare, eventualmente, altre cause di dolore al tallone, come le fratture da stress o la presenza di uno sperone osseo.


Generalmente per la risoluzione del problema basta una terapia conservativa che prevede l'applicazione di ghiaccio sulla zona infiammata per ridurre il dolore e l'eventuale gonfiore.
Sono consigliati poi periodi di riposo e la riduzione delle attività che hanno causato la fascite.
Potrebbe essere utile l'utilizzo di plantari che ammortizzino i carichi sul piede e fasciare la zona per ridurre anche in questo caso il gonfiore. I tempi di risoluzione sono spesso molto lunghi ma è importante non trascurare la patologia per non allungare le tempistiche e non incorrere in complicazioni come lo sviluppo di uno sperone calcaneare o anche alla rottura della fascia plantare.

martedì 21 febbraio 2017

momenti Pregara

Gli istanti che si hanno prima dell'inizio di una gara sono sempre di un certo tipo, ad alcuni piacciono, altri li odiano, per altri sono indifferenti. Io generalmente tendo ad entrare in un mio mondo a parte e a isolarmi prendendomi il mio tempo, magari con un po' di stretching.
Indosso le mi scarpe da corsa con calma e lentezza facendo scivolare i lacci colorati tra le dita.
Sistemo lo zaino se si tratterà di una gara molto lunga e mi preparo con lo spirito giusto.

L'ultima volta eravamo circa 180, ognuno con un attrezzatura diversa, zaini di tutti i colori, borracce piene e bacchette di ultima generazione.
Lo speeker illustrava il tracciato mentre mi posiziono impaziente per la partenza.

Mancano pochi minuti, a quanto pare ci sarà anche un elicottero a riprendere la partenza.
Avvicinandosi, il rumore prodotto dalle pale si fa sempre più assordante e mi distrae momentaneamente dal mio scopo.

Fa abbastanza caldo, ed è una piccola gocciolina di sudore che mi scorre sulle guance a ricordarmi dove sono e perché mi trovo qui e a farmi ritrovare la concentrazione e la voglia di dare il meglio.

E' passato tanto dalla mia ultima corsa e da quell'infortunio che mi ha fatto lasciare tutto.
Oggi, però mi trovo in quello stesso punto prima della partenza, non c'è nessuno qui vicino a me, sono solo, ma anche questa volta ho la mia motivazione che mi accompagna, questa volta però farò questo percorso solamente perché ne ho voglia conscio del fatto che non otterrò gli stessi risultati.

Mentalmente rivivo gli istanti di quella partenza e si parte, quasi intravvedendo gli atleti di quella giornata muoversi con me.


La prima salita è già durissima e basta e avanza come riscaldamento, procedo poi per il bosco e i campi. In alcuni punti il sentiero è così umido da far perdere l'equilibrio facendomi avanzare lentamente, però sono contento.