La fascite plantate provoca molto dolore alla pianta del piede, questo tipo di dolore solitamente è maggiore la mattina appena ci si alza, questo perché la fascia infiammata durante la notte si accorcia rilassandosi. Al risveglio la fascia è quindi contratta e nel momento in cui appoggiamo il piede per la prima volta subisce un'estensione e questo causa dolore. Più si cammina e più questa fascia torna ad allungarsi, per questo si ha una riduzione del dolore più passa il tempo.
La fascia plantare collega il tallone con le dita del piede e la sua funzione è fondamentale nella in movimenti basilari come la deambulazione o la corsa perché permette di sorreggere il peso del corpo durante il movimento e trasmettere la spinta dalle gambe ai piedi,
Generalmente la fascite colpisce un singolo piede ma non e detto che vada a interessare entrambi.
Come detto la fascite plantare è un'infiammazione che provoca dolore alla pianta del piede. Quest'infiammazione avviene a causa delle continue sollecitazioni alla fascia che, più sono forti e più finiscono per sfibrare i tendini di cui è composta e rompere i legamenti.
La caratteristica tipica di questa patologia è il dolore al tallone al momento del risveglio, ma questo dolore può mostrarsi anche durante lunghe sessioni di attività fisica o la sera tardi dopo aver affaticato di molto la zona. Se si continua a applicare sollecitazioni alla zone, la fascia può anche rompersi; il sintomo tipico in questi casi è il rumore tipo schioppo seguito immediatamente da un dolore molto acuto e intenso che impedisce di continuare qualsiasi tipo di attività.
Le cause principali della fascite plantare sono, viste le premesse, sollecitazioni continue e troppo intense sulla zona, detto questo si può capire che le persone maggiormente colpite sono gli sportivi che praticano sport come la corsa, in particolare la versione podistica che prevede lunghe distanze percorse, i calciatori, sport che prevedono molti salti e balli come danza classica.
Alto fattore determinante è il peso, infatti buona parte dei soggetti colpiti sono spesso in sovrappeso o obesi, infatti in questa situazione, il piede è costretto a carichi molto più elevati.
Altro rischio che aumenta l'incidenza e riguarda il peso corporeo è l'aumento veloce della massa grassa, in questo caso le fasce non sono strutturalmente adatte e non non hanno il tempo di adeguarsi alle nuove condizioni; anche per questo capitano frequentemente casi in donne in gravidanza, soprattutto nei casi un cui le gravidanze sono molto lunghe.
Anche lavori molto attivi o che prevedono di stare lunghi periodi in piedi possono portare a questa patologia.
E' importante anche eseguire l'attività fisica utilizzando delle calzature adeguate che possano sostenere bene il piede e che non siano ne troppo strette ne troppo larghe e soprattutto non utilizzare scarpe usurate perché perdono le loro caratteristiche principali e possono anche portare ad adottare posizioni del piede sbagliate.
Altre cause possono essere ad esempio patologie come il piede piatto, l'età, infatti anche questo fattore porta ad un incidenza maggiore e statisticamente sono le donne le più colpite.
La fascite se non curata può portare anche alla lenta formazione di uno sperone calcaneare , causato dall'accumulo di calcio sotto il tallone e che diventa particolarmente importante quando c'è un infiammazione nella zona interessata dallo sperone.
La diagnosi avviene da specialisti come fisiatri e generalmente avviene tramite domande al paziente, tramite la palpazione per valutare l'estensione del problema e se è presente del gonfiore.
Successivamente per escludere altre cause potranno essere fatti degli esami imaging come radiografia o tac.
La diagnostica per immagini non è routinamente necessaria, dato che è costosa e in genere non cambia la gestione della fascite plantare. Quando la diagnosi non è clinicamente evidente, un esame radiografico del piede è la modalità di imaging consigliata per valutare, eventualmente, altre cause di dolore al tallone, come le fratture da stress o la presenza di uno sperone osseo.
Generalmente per la risoluzione del problema basta una terapia conservativa che prevede l'applicazione di ghiaccio sulla zona infiammata per ridurre il dolore e l'eventuale gonfiore.
Sono consigliati poi periodi di riposo e la riduzione delle attività che hanno causato la fascite.
Potrebbe essere utile l'utilizzo di plantari che ammortizzino i carichi sul piede e fasciare la zona per ridurre anche in questo caso il gonfiore. I tempi di risoluzione sono spesso molto lunghi ma è importante non trascurare la patologia per non allungare le tempistiche e non incorrere in complicazioni come lo sviluppo di uno sperone calcaneare o anche alla rottura della fascia plantare.
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